Dal 7 al 9% delle violazioni per doping in tutti gli sport sono dovute al consumo di integratori.
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Nel 2014 biochimici tedeschi hanno trovato che il 15% dei 634 integratori analizzati contenevano steroidi anabolizzanti.
Uno studio della Victoria University in Australia svolto da Simon Outram e Bob Stewart ha analizzato le violazioni per doping avvenute in Australia, Inghilterra e Stati Uniti. È stato analizzato il periodo 2006 – 2013 grazie ai dati forniti da ASADA, UKAD e USADA ed è stato concluso che dal 6.4 al 8.8% di tutti gli incidenti avvenuti per doping son dovuti al consumo di integratori. Il problema maggiore è che questa percentuale aumenta col passare del tempo.
Dal grafico si può notare in blu le infrazioni per doping, mentre in rosso la percentuale causata dagli integratori. Possiamo ben vedere che la tendenza è una crescita nel tempo.
Ricordiamo ad esempio il caso di Rob Riches, che il 21 aprile 2013 è risultato positivo alla prova delle urine avvenuta dopo la UKBFF Men´s Physique Competition in Leamington, Inghilterra. Un mese dopo la UKBFF lo ha informato dell’esito positivo su una sostanza stimolante. Dopo varie analisi è stata rilevata la N-Alpha-Dimethyl-Benzeneethanamin nell’integratore Pre Workout consumato (Craze), naturalmente non dichiarata sulla confezione. Il prodotto è stato ritirato dal mercato, come pure l’esito positivo del test antidoping.
Il nostro consiglio è di usare solo prodotti fatti fai da te, aggiungendo i singoli ingredienti per il preworkout booster, oppure acquistare da case produttrici affidabili, ma anche in questo caso sarà difficile essere all’100% sicuri che si tratta di doping free. Inoltre essendoci in vigore leggi diverse per ogni nazione, bisognerebbe controllare gli ingredienti, ad esempio del preworkout booster, proprio in riferimento alla lista delle sostanze illegali fornite dalle federazione bodybuilding nel paese.
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Articolo by Marco Borner, profilo Facebook: https://www.facebook.com/bornersthetics
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